Smartworking: sancito il diritto alla disconnessione
In attesa del riordino della disciplina sullo smart working, la Legge di conversione del D.L. 30/2021, pubblicata il 12 maggio scorso, ha previsto il riconoscimento in capo ai lavoratori agili del diritto alla disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme informatiche.
La disciplina in materia di smart working attualmente contenuta nella Legge 81/2017 si limita a prevedere, infatti, che l’accordo individuale debba individuare le misure tecniche ed organizzative necessarie per assicurare la disconnessione del lavoratore.
Il D.L. 30/2021, come modificato dalla Legge di conversione, oltre a sancire l’esistenza del diritto alla disconnessione, stabilisce che tale diritto, fatti salvi eventuali periodi di reperibilità concordati,
- è necessario per tutelare i tempi di riposo e la salute del lavoratore
- non può avere ripercussioni sul rapporto di lavoro o sui trattamenti retributivi.
Si tratta di un primo intervento che si pone in linea con la Risoluzione del Parlamento Europeo del 21 gennaio 2021 in materia di lavoro a distanza.
Secondo il Parlamento Europeo nella cultura del “sempre on-line” e del “sempre connesso”, diventa prioritario garantire i diritti fondamentali dei lavoratori e condizioni di lavoro eque.
Gli strumenti digitali utilizzati a scopi lavorativi possono creare, infatti, una pressione e uno stress costanti, avere un impatto negativo sulla salute fisica e mentale e sul benessere dei lavoratori e condurre a malattie psicosociali o altre malattie professionali, come ansia, la depressione, il burnout, lo stress da tecnologia, disturbi del sonno e muscoloscheletrici.
Alla luce di tali considerazioni il Parlamento Europeo fissa alcuni principi ispiratori della disciplina che verrà diretti a tutelare i lavoratori nel loro diritto a non svolgere mansioni o ricevere comunicazioni lavorative al di fuori dell’orario di lavoro per mezzo di strumenti digitali.In particolare i datori di lavoro non dovrebbero imporre ai lavoratori di essere direttamente o indirettamente disponibili o raggiungibili al di fuori dell’orario di lavoro e i lavoratori dovrebbero astenersi dal contattare i colleghi a scopi lavorativi al di fuori dell’orario di lavoro concordato.
Il Parlamento Europeo invita inoltre gli Stati membri e i datori di lavoro ad informare i lavoratori sul loro diritto alla disconnessione e raccomanda la previsione di strumenti sanzionatori veloci ed efficaci in caso di lesione di tale diritto.
In vista del nuovo quadro normativo i datori di lavoro dovranno, quindi, porre particolare attenzione, nella redazione della regolamentazione aziendale e degli accordi individuali, all’informazione in materia di diritto alla disconnessione e alla disciplina delle modalità del suo esercizio.